Questa tecnica è l’inverso della Depressione alla base dell'edificio e consiste nell’insufflare aria tramite un ventilatore al disotto dell’edificio per creare una zona di sovrappressione che contrasti l’effetto risucchio creato dalla casa nei confronti del terreno e spingere il gas Radon fuori dal perimetro della costruzione lasciando che si disperda in atmosfera.
E’ una tecnica prevalentemente adatta al patrimonio edilizio esistente, in quanto nelle nuove costruzioni la predisposizione di una barriera antiradon e di un sistema aspirante fornisce migliori risultati e necessita di un impianto dimensionalmente più limitato e quindi meno costoso e comportante consumi inferiori.
La pressurizzazione può avvenire direttamente nei confronti del terreno oppure di un volume-vespaio sottostante l’edificio
è possibile anche creare una pressurizzazione all’interno di un locale posto a piano terra, oppure seminterrato o interrato.
In questo caso, potrebbe anche essere un locale abitato e non esclusivamente un locale tecnico, in quanto la pressurizzazione impedisce l’ingresso del gas e la pressione interna non è così elevata da creare disagio agli abitanti.
Sicuramente anche in questo caso le aperture di comunicazione del locale dovranno essere munite di porta con guarnizioni a tenuta d’aria, considerando comunque che la sovrapressione non è così elevata da spingere lontano il gas, ma tale da contrastare e invertire la naturale depressione che si crea fra terreno ed edificio;
non si tratta invece di una soluzione funzionale la pressurizzazione del terreno al perimetro dell’edificio in quanto, in caso di superfici ampie e/o di planimetrie complesse, il gas spinto lontano dal punto di sovrapressione potrebbe essere incanalato verso l’interno in altri punti dell’edificio.
Inoltre i ventilatori necessari potrebbero risultare eccessivamente potenti, rumorosi e soprattutto energivori